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Il morphing dell'anima [...] Se la versione più breve (Miserere cantus) è una sorta di trailer di Miserere, o meglio di vero e proprio "videoclip", in cui la musica di Canio Loguercio copre tutto il visivo e non vi sono più pause, vuoti sonori, A Sua immagine può essere considerata un'appendice di quello stesso video e ne approfondisce la significativa frase finale: «dedicato a tutti coloro che non possono affermare con certezza che Dio esiste». I personaggi sono gli stessi di Miserere, l'ambientazione anche, così il gesto di battersi il petto da parte dei disabili sulla sedia a rotelle, replica il gesto dei "vattienti" in processione: è la preghiera rivolta a una eventuale divinità da parte di chi attende un miracolo, una improvvisa guarigione? O è un'invocazione verso colui che li ha dimenticati, che non è stato generoso nei loro confronti? O ancora: è un rituale meccanico, svuotato di senso e anche un po' sarcastico nei confronti di una religione, quella cattolica, basata sul sacrificio e sulla sofferenza dei singoli? Le interferenze (tele)visive che disturbano la scena e lasciano affiorare in superficie il "papa buono", possono essere lette come uno squarcio, un passaggio dal terreno al divino, appunto, a sottolineare una discrepanza, un contrasto tra quello che dovrebbe essere un dio giusto e misericordioso – perlomeno nel nostro immaginario rassicurante – e quello che si rivela effettivamente nella realtà di ogni giorno. Ma c'è un'ulteriore, possibile interpretazione di A sua immagine che lo renderebbe più surreale e meno polemico: ovverosia che il Padreterno è un paralitico e che quindi i disabili in carrozzina sono i suoi seguaci. [...] leggi tutto Bruno Di Marino (dal catalogo 42a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, ed. Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Onlus, Roma 2006) Passeggiate nel cinema [...] L'imperfezione è cosa divina: Dio stesso si manifesta, disturbando con misteriose scariche la visione dei disabili che, con cadenza ritmata in crescendo, si battono il petto (A Sua Immagine, 2005). [...] leggi tutto Adelina Preziosi (SEGNOCINEMA - anno XXVI, N° 141, sett/ott 2006) << |