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Il morphing dell'anima [...] Ciò che sorprende nell'immaginario video di Matarazzo è che forse è l'unico artista italiano – attenzione non "videoartista" – che sa davvero usare il video, sia dal punto di vista estetico che tecnico, di linguaggio filmico. A parte i tagli di inquadrature, la bravura nel comporre le immagini, tutte di forte impatto visivo – e questo è tutto sommato normale per un pittore come lui – Matarazzo ha una sensibilità squisitamente cinematografica, per il ritmo, il montaggio (Apice è esemplificativo non solo della sua cifra stilistica, ma anche della sua abilità di montatore, e così anche En plain air), per gli effetti sonori, per la costruzione complessiva dei suoi lavori. Inoltre riesce perfettamente a combinare insieme l’elemento sperimentale, quello narrativo e quello documentaristico (o anche documentativo, nel senso di utilizzo del materiale d’archivio), proprio grazie alla capacità di manipolazione info-grafica, che non si risolve tanto nella gamma di effetti speciali offerta dai software di post-produzione, ma in una consapevolezza visiva e in un’abilità tecnica propria di chi conosce la pittura e il dispositivo artistico in senso universale. leggi tutto Bruno Di Marino (dal catalogo 42a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, ed. Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Onlus, Roma 2006) Passeggiate nel cinema [...] Elegia del 'silenzio che vive' e ironia non meno 'pungente' (termine adatto alle numerose soggettive di api incuriosite alla vista di un umano deciso a godersi insieme a loro la pace di un campo di girasoli) sull''interferenza' dell'uomo nella natura nei 10 minuti di En plain air (2005). [...] leggi tutto Adelina Preziosi (SEGNOCINEMA - anno XXVI, N° 141, sett/ott 2006) << . |